Di solito non mi piace parlare di attrezzatura. Sono convinto che una volta che si ha quello che serve per il genere di fotografia che si vuole fare, si può andare avanti tutta la vita senza bisogno di comprare questo e quello o inseguire l'ultimo modello, i megapixel, l'auto-focus eccetera.
Qui però devo fare un'eccezione. Ho barattato di recente tutto il mio vecchio corredo reflex con una Pentax K3 monochrome, ovvero una macchina digitale che fa solo fotografie in bianco e nero. Ho tenuto ovviamente anche un corredo Olympus per le foto a colori. Non mi dilungo sulle qualità di questa Pentax che, in breve, è una macchina eccellente, con la quale è un vero piacere fotografare.
Quello che però fa davvero la differenza è l'esperienza fotografica in sé.
È un po' come tornare a fotografare con la pellicola, una volta che hai messo il rullino in macchina, quello hai. Se hai in macchina un rullino in bianco e nero, potrai fare solo foto in bianco e nero.
Ecco, per me, che sono fotoamatore da poco tempo e che ho usato solamente il digitale, è un'esperienza completamente nuova. Ma è anche un'esperienza davvero formativa, appagante e immersiva.
La luce, il contrasto tonale, le forme e la composizione diventano elementi fondamentali e imprescindibili. Il saperli individuare e utilizzare diventa la chiave per delle buone fotografie. L'approccio alla fotografia diventa quindi più lento e ragionato. Ad esempio, se vuoi certi tipi di contrasto tra gli elementi dell'immagine, devi montare i filtri colorati sull'obiettivo, e lo devi sapere quando scatti. Insomma, un'ottima palestra per una fotografia consapevole, meditata, meno frenetica.
Poi, chissà, magari il prossimo passo è una macchina a pellicola...
Qui delle prove fatte vicino a casa mia, nel Varesotto.












Qui invece ho approfittato di un passaggio dalle Valli di Comacchio.